Finaz Bandabardò

Finaz Chitarrista della Bandabardò presenta Guitar Solo

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Per la prima tappa del suo tour nazionale e la presentazione del  nuovo album “Guitar Solo”, Alessandro Finazzo – in arte Finaz – ha scelto la città di Caserta.

Accompagnato dalla sua chitarra acustica, non da una elettrica come ci si aspetterebbe da un chitarrista virtuoso, e da una pedaliera multieffectFinaz ha eseguito i suoi brani passando da un genere all’altro senza perdere il controllo di un’esibizione che ha ben tenuto da solo dall’inizio alla fine. Le sensuali Tango e Malaguena, la scatenante  Tarantella,  il tributo ad Hendrix di Blue Haze One by One, l’ unica cover del disco, No Surprises dei Radiohead, e inoltre, nel live casertano, non ha perso l’occasione per rendere omaggio, con Come Together, anche ai  Beatles, la primissima influenza di Finaz, che scoprì la band di Liverpool all’età di nove anni frugando tra i cd del fratello.

Gli amanti del vinile possono continuare la lettura: Come scegliere un giradischi.

Guitar Solo“, insomma, è il risultato di accurate ricerche musicali affrontate durante un periodo di viaggi, come quello a New York, e conseguenti influenze.

Pur sfoggiando doti canore in brevi accenni, ottima capacità nel coinvolgimento del pubblico e buon gusto nella scelta delle cover e della scaletta, ciò che ha colpito maggiormente è stata l’abilità con cui ha suonato la chitarra, mutandola a suo piacimento in altri svariati strumenti. Riuscendo ad ottenere il suono delle percussioni battendo sulla fascia laterale, sulla tavola superiore o anche sulla tastiera della chitarra, o servendosi addirittura di spazzole per la batteria. Grazie agli effetti della pedaliera è riuscito ad ottenere anche un suono simile a quello degli archi, finchè non ha sorpreso tutti avvicinando il viso alla cassa della chitarra per cantarci dentro e trasformarla addirittura in un microfono distorto.

Il pubblico ha smesso ben presto di seguire con gli occhi i movimenti delle  dita sulla chitarra, a tratti troppo veloci e si è lasciato prendere dai  ritmi intensi e dalle sonorità evocate dall’ artista, a sua volta visibilmente travolto dalla sua stessa musica.

I dubbi che hanno sempre assalito gli ascoltatori più raffinati riguardo la coesistenza di tecnica e musicalità nei cosiddetti “shredder”,  si dissolvono davanti ad un chitarrista come Finaz, che potremmo dire, appartenente alla categoria dei geni sregolati, in perfetto equilibrio tra tecnica e originalità, binomio perfetto e necessario per una profonda comunicazione tra artista e pubblico.

Articolo  a  cura di:  Tonia  Cestari

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