Suzanne Vega

Suzanne Vega si Racconta in 30 anni di canzoni

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Eleganza e dolcezza dominavano  il palco del Black Cat di Caserta, un pub tra i più noti in Campania per aver già ospitato importanti personaggi della musica come Niccolò Fabi, Max Gazzè, Raiz, Paola Turci e tanti altri. Stavolta la regina della serata è stata la star internazionale Suzanne Vega. Un dato solo anagrafico quello dei suoi 53 anni che in scena si mostravano solo sotto forma di esperienza artistica e non certo di “età avanzata”.
E’ salita sul palco in compagnia del suo chitarrista, con indosso un tailleur grigio scuro, orecchini lunghi, capelli raccolti come siamo abituati a vederla in molti dei suoi live e un cappello a cilindro nero lucido che teneva sul capo solo durante l’ esecuzione di alcune canzoni. Ha salutato tutti con un “Come state? Tutto bene?” col suo dolce accento americano.
Ognuna delle sue canzoni è legata ad un episodio della sua vita, veniva spiegata dalla cantautrice stessa e tradotta per il pubblico da Valerio Piccolo, grande chitarrista e cantautore esibitosi poco prima per aprire il concerto della Vega, molto apprezzato dai compaesani casertani. Seguiti entrambi da un pubblico attento e partecipe, nonostante la sala ospitante non fosse quella di un teatro dove il silenzio è d’obbligo.

Imbracciava la chitarra e si caricava di una grinta pur sempre soffice e mai tagliente per le canzoni  più rock per poi deporla e concentrarsi solo sulla voce e sul microfono per le canzoni più intime, chiudeva gli occhi e con molta naturalezza ammaliava il pubblico con una voce soffusa e seducente.
In scaletta  successi come Marlene on the wall , Gypsy  ovviamente le acclamatissime Luka Tom’s Diner, scrigni di svariati  temi: dall’amore giovanile delle canzoni meno recenti, a riflessioni metafisiche sull’aldilà e sulla vita in generale, alternando “cheerful songs” e “sad or tragic songs” come le classificava lei stessa.

Quello che la critica musicale definisce pubblico di nicchia con una punta di stima ma anche di “compassione” si è trovato davanti ad una vera artista, eccellente nell’esecuzione dei brani da lei stessa composti e   nel coinvolgimento del pubblico.

Articolo  a  cura di:  Tonia  Cestari

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